Sono sempre dell’idea che un praticante di qualsiasi Arte, marziale o no che sia, sia sempre contento quando ha la possibilità di confrontarsi con una pratica diversa da quella a lui familiare.
E’ nelle differenze la vera ricchezza e – come ci ricorda un saggio – su una montagna ci sono tanti sentieri che però portano tutti alla stessa vetta. Chiunque sia abbastanza saggio nei confronti degli altri e sincero nei confronti di sé stesso non potrà non approfittare di ogni occasione utile per partecipare ad un evento in cui mettere in gioco (e la scelta del termine non è casuale) non per sentirsi migliore o peggiore di altri, ma per osservarsi sotto una luce diversa da quella a cui è solitamente abituato. “Ogni pietra alza muro”, ci ricordano i nostri saggi progenitori, un brillante è fatto da tante facce, ciascuna delle quali contribuisce a renderlo prezioso, ognuna delle quali lo rende unico e splendente.
Nessuno di noi può sempre fare tutto quello che vorrebbe; tempo ed energie sono un limite invalicabile ed ecco perché, quando ci è possibile, è bene cogliere l’opportunità che ci viene data per conoscere quanto ci è meno noto.
Ieri pomeriggio, nell’affascinante scenario delle cave di Fantiano, abbiamo avuto la possibilità di praticare gli “Otto Pezzi di Broccato” secondo la didattica dell’Old Fu Style trasmessa dal M° Severino Maistrello, Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Association; una serie di esercizi di Qi Gong dalla storia millenaria, la cui potente carica energetica è stata amplificata e moltiplicata dallo spirito dei praticanti presenti.
Ringrazio così le Maestre Aminda Lacava e Daniela Vestita per aver voluto condividere con noi la loro preziosa esperienza, il M° Tony Giacoia che ci ha raggiunto da Taranto per essere dei nostri ed i tanti partecipanti all’incontro che con la loro passione ed il loro interesse sono la linfa vitale perché le nostre discipline si mantengano ricche e vitali.
Grazie di cuore a tutti!