Il buon vecchio Nanni Moretti spiegava in un suo film che “Le parole sono importanti”.

Questo è vero nella vita quotidiana in generale, ed è quindi vero anche in altri ambiti specifici della stessa, se la logica ha una sua ragione d’essere.
Orbene, capita sempre più spesso di leggere, accanto a nomi semisconosciuti (o, a volte, fin troppo conosciuti, il che è anche peggio…) titoli roboanti, quasi sempre con l’iniziale maiuscola a dare maggior peso alla cosa, che indicano il soggetto come Maestro, Gran Ierofante, Supremo Cavaliere, Infallibile Dispensatore di Saggezza e via elencando.
Un tempo la cosa funzionava, la Rete non c’era, i controlli erano quel che erano, bastava un foglio di carta pergamena, un sigillo in ceralacca rossa, una scrittura più o meno gotica ed il gioco era fatto.

Oggi funziona un po’ meno (ma giusto un po’, eh…), Internet permette verifiche istantanee, la maggior parte delle associazioni ed istituzioni hanno elenchi ufficiali dei loro esponenti, e le regole sono diventate un po’ più stringenti.
Tra le cose che non tutti sanno (e qualcuno fa finta di non sapere…) c’è che il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, riprendendo un orientamento oramai consolidato a livello europeo, ha fissato stabilito i punti fondamentali del sistema nazionale di qualifiche dei tecnici sportivi (per gli amici, SNAQ) e con buona pace di chi si diletta ancora a vellicare il proprio o altrui Ego con altri aggettivi, gli unici quattro livelli di qualifica dei tecnici sportivi (acquisibili tramite specifici e documentati percorsi di specializzazione e formazione sono:

– I livello, Aiuto Allenatore (Equivalente all’ “Aspirante Allenatore” delle vecchie nomenclature di molte discipline marziali)
– II livello, Allenatore (Equivalente all’ “Allenatore” delle vecchie nomenclature di molte discipline marziali)
– III livello, Allenatore Capo (Equivalente all’ “Istruttore” delle vecchie nomenclature di molte discipline marziali)
– IV livello, Tecnico (Equivalente al’ “Maestro” delle vecchie nomenclature di molte discipline marziali)

Quindi, tanto per capirci riportando il tutto ai gradi Dan o Duan delle Arti Marziali orientali, chi si presenta come Allenatore dovrebbe avere almeno un grado di secondo Dan/Duan, chi si presenta come Istruttore dovrebbe avere almeno un grado di terzo Dan/Duan, chi si presenta come Maestro dovrebbe avere almeno un grado di quarto Dan/Duan. “Almeno”, perché il grado marziale è condizione necessaria ma non sufficiente per ottenere la qualifica tecnica, che prevede uno specifico percorso di formazione continua, tracciata e documentata.

A questo link è disponibile una esaustiva dispensa del CONI che illustra le finalità dello SNAQ
http://www.scuoladellosport.coni.it/images/documenti/SNAQ.pdf

mentre a questo altro link un interessante articolo di Marco Rubatto che affronta la questione nello specifico mondo dell’Aikido
http://aikime.blogspot.it/2016/10/gradi-e-certificati-riconosciuti-coni.html