Come è noto a chi abbia una qualche dimestichezza con le discipline tradizionali, la maggior parte delle Scuole e degli Stili vengono identificati con il nome di famiglia o del Clan del Fondatore o di colui che – in qualche modo – abbia caratterizzato la disciplina stessa.

Questo è vero anche nel caso del vecchio stile Fu, identificato appunto con l’attribuzione del cognome del fondatore, il Gran Maestro Fu Chen Song. Questa forte caratterizzazione “familiare” è evidente anche nella identificazione dei vari Maestri che si sono succeduti al Fondatore, proseguendo il lignaggio ed assicurando la trasmissione dei principi e dei valori della scuola e dello stile. Si tratta di una peculiarità che è fortemente legata alla impostazione culturale della società tradizionale cinese, ed all’influenza confuciana in particolare, che imponeva un esplicito rispetto per la gerarchia e per i superiori, tanto a livello sociale che familiare. Molti sono gli aneddoti in proposito (clicca QUI per leggere), ed altrettanti i modi di dire che rapportano esplicitamente la figura del padre naturale a quella del Maestro di Arte: “Mio padre mi ha dato la vita, il mio Maestro mi ha reso uomo” è uno di questi, esprimendo quanto la figura del Maestro fosse importante per l’adepto di una disciplina tradizionale.

Questa particolarità è resa – come accennavamo prima – anche nei termini che identificano i Maestri del lignaggio della scuola; nel vecchio stile Fu, abbiamo Si Jo (師祖) Fu Chen Song, conosciuto anche come Fu Chien Kun; il Si Kung (師公) To Yu, allievo interno del Gran Maestro Fu Chen Song e Si Fu (師父) Severino Maistrello, discepolo interno del Maestro To Yu, suo rappresentante per l’Europa e direttore tecnico della Wudang Fu Style Academy.

Come possiamo notare, negli ideogrammi che rappresentano i tre titoli riservati ai Maestri compare l’ideogramma 师, anche nella versione 師 che si legge “Si” e che ha una etimologia non completamente accertata. Tra i tanti significati attribuiti a questo ideogramma, interessano al nostro caso quelli che lo indicano come “capo, comandante, leader”, o “insegnante o istruttore” oppure “Maestro, esperto, specialista”.
Sulla base di questa prima analisi, approfondiamo l’analisi passando al secondo ideogramma che identifica lo specifico “gradino” del lignaggio tradizionale. Con Si Jo (師祖) si identifica il fondatore di una Scuola o di uno stile specifico di un Arte; il secondo ideogramma indica un antenato, un trisnonno o un trisavolo, e quindi già in questo caso appare evidente il riferimento al Maestro come ad una figura familiare. Il termine Si Kung (師公) indica il Maestro del Maestro di una specifica Scuola marziale tradizionale; in particolare, il secondo ideogramma si traduce letteralmente come “pubblico, corretto, onorabile”.

Ancor più esplicito nell’esprimere quanto il rapporto tra Maestro e allievo venga connotato come alla pari di un vero e proprio legame di sangue è il termine Si Fu (師父) dove il secondo ideogramma viene letteralmente tradotto come “padre”. Diverse sono – anche in questo caso – le ipotesi che interpretano l’ideogramma 父, per alcuni questo rappresenta la stilizzazione di una mano che regge un bastone, segno della autorità paterna come lo scettro è il simbolo della autorità regale. Non è estranea a questa interpretazione anche la modalità educativa tradizionale, che non lesinava le punizioni corporali in base al principio secondo il quale “l’uomo deve essere formato dall’uomo come la lama viene affilata dalla pietra”. Un’altra ipotesi identifica nell’ideogramma una mano che impugna una scure, espressione della maestria lavorativa del genitore e della sua capacità di assicurare una casa ed un sostentamento economico alla famiglia.

A proposito del termine Si fu (oppure Shifu, a seconda delle diverse traslitterazioni che si possono adottare), riteniamo opportuno sottolineare come questo termine venga a volte impiegato in maniera scorretta; uno studente di una Scuola tradizionale può infatti appellare come “Si Fu” il suo insegnante solo quando questo lo riconosca formalmente come suo allievo interno, entrando quindi a far parte del lignaggio della Scuola stessa ed impegnandosi a rispettarne i valori e trasmettere i principi, stabilendo – come detto – un legame che ha lo stesso valore (se non maggiore) di una discendenza di sangue, da sempre suggellato con una importante cerimonia chiamata “Bai Shi” (拜師) , con il primo ideogramma che si può tradurre come “rispettare”, “celebrare”, praticare il culto” ad evidenziare l’importanza di questo evento che legava per tutta la loro vita Maestro e allievo.
Dove questa accettazione formale ed esplicita non sia avvenuta, sarebbe più corretto che l’allievo si riferisse al suo insegnante con il termine “Lao Si” (oppure Laoshi, 老師), che indica genericamente l’insegnante di una disciplina o di un’arte, dove il primo ideogramma si traduce letteralmente come “vecchio, anziano, venerabile” ed il secondo ha i significati già visti in precedenza. (Nelle immagini sottostanti, la cerimonia del Baishi svoltasi nel 2007, durante la quale Si Kung To Yu ha nominato Si Fu Severino Maistrello suo allievo interno e rappresentante ufficiale per l’Europa)

Aldilà dei termini adottati e senza l’obbligo di conoscere significato ed etimologia dei termini cinesi, quello che è stato, è e sarà sempre fondamentale in una Scuola o in uno Stile tradizionale è il mutuo rispetto tra Maestro ed allievo, la riconoscenza verso chi ci ha trasmesso la sua sapienza e la sua esperienza e la dedizione verso chi segue i nostri passi ed avrà il compito, prima o poi, di prendere il nostro posto proseguendo il cammino sulla Via che abbiamo scelto di percorrere.

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