Sfidando una fastidiosa pioggia battente, ci siamo ritrovati in pochi (certamente) ma buoni (forse) a confrontarci sul lema stimolato dal titolo del saggio del professor Gustavo Zagrebelsky.

Sapientemente stimolati da Mimmo Annicchiarico, professore per titolo legale e Maestro per acclarata evidenza, abbiamo spaziato tra Eraclito e Kant, passando per Spinoza e Meister Echart, interrogandoci sulla figura del Maestro, sul compito del professore, sulla missione dell’insegnante e su molto altro ancora.

Partendo dal “Mai più maestri!” del rivoluzionario ’68, abbiamo attraversato ricordi di esami di maturità, il legame tra maestro e discepolo con il necessario mutuo riconoscimento, arricchendo ciascuno di noi con le riflessioni, le parole ed i silenzi degli altri. Un confronto ancora più importante per chi – come noi – si è assunto l’onore e l’onere di essere insegnante e che a volte si sente chiamare “Maestro” da coloro con cui divide la propria esperienza. E’ stato interessante vedere sotoo una luce diversa il detto che afferma che “Il Maestro arriva quando l’allievo è pronto, riflettere sulla differenza tra “insegnare” ed “assegnare”, su quanto sia fondamentale interrogare ma ancora di più interrogarsi, sul senso di un cammino intrapreso nella consapevolezza che in fondo non esiste un traguardo.

Una bella serata, che auspichiamo di ripetere al più presto. Grazie a chi c’era e a chi non c’era ed a chi avrebbe voluto esserci.