Chi pratica Arti Marziali da un po’ di tempo e – soprattutto – chi ha vissuto l’epoca d’oro del Forum Arti Marziali, che fu una fucina inesauribile di immensi talenti, calorose amicizie, infuocati confronti ed epiche polemiche, non può non conoscere Claudio Alfarano. Difficile racchiudere il suo genio tagliente e corrosivo in poche righe; chi scrive, pur non avendolo mai incontrato di persona, ha sempre apprezzato non solo la sua chirurgica abilità marziale, ma anche la sua granitica onestà intellettuale, merce sempre più rara in questi anni. Riportiamo di seguito uno scritto che potrà far storcere il naso a qualcuno, ma che racchiude in poche righe una grande verità, che Claudio rende evidente con la tagliente ironia che lo contraddistingue.
Buona lettura!
(N.d.R.)

Quella che vedete in foto è una Westvleteren XII.
Da molti esperti è considerata la miglior birra esistente, o comunque una delle migliori, al di là degli stili.

E’ una trappista belga. Una Dark Strong Ale, prodotta in un monastero trappista, in modo limitato, non commerciale, di non facile bevuta (si dovrebbe dire ‘beva’), una birra che migliora col tempo ed è molto difficile trovarla anche nelle birrerie più fornite.

La sua bottiglia non ha neanche un’etichetta.
Ciò è dovuto al volere dei frati trappisti.
Essi non vogliono renderla un prodotto accessibile a tutti.

Inoltre deve sottostare alle 3 regole delle birre trappiste:
1. Deve essere prodotta all’interno di un’Abbazia trappista;
2. Sotto diretto controllo della comunità monastica;
3. I ricavi devono essere utilizzati dall’Ordine per perseguire atti caritatevoli.

Quindi, il suo sapore non cerca compromessi.
Non vuole vendere a tutti i costi, non vuole sputtanarsi, non le interessa rendersi reperibile a tutti.
Non strizza l’occhio alla massa, anestetizzata e assuefatta da decenni di sorsate industriali, pastorizzate e filtrate.

Certo, ci sarà sempre il bevitore di piscio di cavallo che dirà che la birra che trova al bar sotto casa sia migliore, che quella della pubblicità è più buona perchè lo dicono in Tv, spesso spacciata per birra d’abbazia giocando sull’ignoranza delle persone o che è superiore quell’altra birra perchè vende di più.

Eppure migliaia di intenditori si recano lì in Belgio, nella locanda sita di fronte al monastero, per poter bere questa. Prenotandosi, dando il numero di targa del veicolo, nome e ritenendosi tra i fortunati che l’hanno assaggiata direttamente alla fonte.

Se vuoi trovare cose preziose devi muoverti, sbatterti e macinare chilometri.
Il piscio di cavallo lo trovi ovunque. E non c’è nulla di male se ti piace. Puoi anche definirti un intenditore.
Ma resta piscio di cavallo.
Questa è un’altra cosa.

Se ti stai chiedendo quando inizia la parte sulle arti marziali è perché bevi piscio di cavallo.
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