Il testo che segue è stato scritto il 9 marzo del 2012 e mi è stato ricordato dalla memoria puntuale dei social network. Nella sua parte finale accenno alla prossima partenza per un seminario ed alla benefica pratica praticata con i compagni di keiko, entrambe attività che oramai da un anno non svolgiamo più e chissà quando potremo ricominciare a farlo. Ma altro che scrissi allora lo riscriverei ancora adesso, spero con un pizzico di consapevolezza in più, ed è proprio per questo che ripropongo a me stesso, prima ancora che agli altri, questo ricordo.
Caprino Carlo

Più passa il tempo e più sono consapevole di avere avuto una grande fortuna nella mia carriera marziale: quella di avere incontrato sulla mia Via istruttori, insegnanti e Maestri che hanno messo da parte il loro Ego ed hanno dato spazio all’Arte.

Il primo – e per certi aspetti più importante – è stato Pino Casale che sin da subito non ci ha mai mostrato le tecniche rivestendosi di un aura di infallibile superomismo, ma sempre mostrando a noi allievi – a volte con sconcertante umiltà – il principio e il “meccanismo” che distingueva una tecnica efficace da un mero movimento, magari leggiadro ed estaticamente gradevole, ma privo di qualsivoglia seria applicabilità.

Dopo di lui, e grazie a lui, in tanti hanno punteggiato i miei pochi progressi e le mie illuminanti Epifanie: il compianto Maestro Gianfranco Leone, che in un seminario a Città di Castello mi mise a parte dei “segreti” del ju-san no jo kata, il M° Adolfo Braga, che ancora ricordo per le sue originalissime tecniche contro l’impala sudafricano, e poi i Maestri Massimo Aviotti, Francesco e Paolo Corallini, che ad ogni incontro mi stupiscono per come riescano a rendere apparentemente semplici tecniche che poi mettono a ben dura prova la capacità di riprodurle da parte di zucche come il sottoscritto.

Aikido wa goritekina Budo desu”, ovvero “l’Aikido è un Arte marziale razionale”… quante volte l’ho sentito dire e quante volte l’ho ripetuto, ma da quanto poco tempo sto scoprendo davvero quanto questo sia vero, tanto per l’Arte che O’Sensei Ueshiba ha voluto donarci quanto per le altre Arti che pratico, Daito Ryu Aikibudo e Tai Chi Chuan, grazie anche in questo caso ai Maestri come Sasaki Masami e Norio Sato per la prima e Severino Maistrello per la seconda, che con pazienza e altruismo mi sopportano.

Tutti loro hanno rinunciato alla facile gratificazione di “mostrare senza spiegare”, che permette a sedicenti “maestri” di ergersi su piedistalli fasulli per mantenere una incolmabile distanza dai loro allievi, ed hanno invece permesso a tutti noi di capire “come” e “perché” una tecnica funzionasse (o non funzionasse…), non per magia, non per innata bravura, ma per “semplice” conseguenza di leggi e principi fisici, a volte invisibili anche agli occhi dello spettatore più attento, ma non per questo meno fondamentali.

A poche ore dalla partenza dell’ennesimo seminario, poche ore dopo aver condiviso piccoli ma importanti particolari con il “fratello di pratica” Giuseppe, a questi Maestri va il mio ringraziamento, non solo per l’Arte che ci donano ma anche (se non soprattutto…) per l’esempio che ci danno, e che spero – nel mio piccolo – di poter seguire.