Come abbiamo già constatato nei precedenti articoli dedicati alla analisi delle 37 forme che costituiscono la base della pratica del Tai Chi Chuan, la maggior parte di loro condivide due caratteristiche, ovvero comprendere movimenti e tecniche che possono essere usati tanto per una azione difensiva che offensiva ed essere individuate con più di un nome, quasi sempre con almeno uno che descrive l’esecuzione pratica della forma ed un altro più immaginifico.

Il nome con cui sono individuate le varie forme è una questione tanto importante da meritarsi un articolo di prossima pubblicazione, qui ricorderemo solamente che a volte esistono notevoli differenze tra il significato letterale degli ideogrammi del nome della forma e la loro traduzione in termini occidentali, stante anche la difficoltà a racchiudere in una sola parola i numerosi significati che un ideogramma può avere.

Il nome della forma

Anche in questo caso, partiamo dal nome cinese e dall’analisi degli ideogrammi che lo compongono, ovvero Yòuzuǒ yùnǚ chuānsuō (右左玉女穿梭), che possiamo tradurre letteralmente come “Destra e sinistra” (Yòuzuǒ 右左), “Giada” ( 玉), “Donna, ragazza” ( 女), “muoversi avanti e indietro” (Chuānsuō 穿梭).

Gli ultimi due ideogrammi richiamano il movimento incessante che negli antichi telai a mano, quasi sempre azionati da mani femminili, compiva la spola che guidava il filo del tessuto. A rimarcare il senso di un movimento alternativo in due direzioni, anche i primi due caratteri, che evidenziano due direzioni laterali.

Vediamo quindi che i sei ideogrammi del nome cinese esprimono le due tipologie di nome prima esemplificato: la citazione di un elemento mitico o poetico (in questo caso, la fanciulla di giada) e una indicazione pratica per l’esecuzione della forma (muoversi avanti e indietro, a destra e a sinistra) che è particolarmente evidente nella esecuzione all’interno della Forma 88 del Vecchio Stile Fu, quando “La ragazza di giada tesse la tela e lancia la spola “ viene eseguita per quattro volte in quattro direzioni diverse, tra loro ortogonali, utilizzando per il cambio dell’orientamento il passo “Ko Bu – Pai Bu”, allenato nella pratica del Tom-Ma.

Questo aspetto è particolarmente importante perché – come affermava il Fondatore Chang San Feng: “Il Tai Chi nasce dai piedi e si manifesta nelle mani attraverso il movimento della vita”, ed è quindi fondamentale che l’esecuzione di ogni forma cominci con un corretto movimento degli arti inferiori.

Per quanto riguarda invece l’immagine della “ragazza di giada”, con questa espressione si indica una giovane donna dall’aspetto gentile e raffinato, così come in Occidente si usa il paragone “bambola di porcellana” per indicare una ragazza dai tratti minuti e dell’incarnato pallido. Nel nostro caso, non a caso viene impiegato come termine di paragone la giada, pietra dura che da oltre 5000 anni è utilizzata in Oriente per produrre oggetti preziosi, gioielli e talismani. Secondo le superstizioni tradizionali, la giada sarebbe legata a Venere e quindi all’aspetto femminile, inoltre alla giada si riconoscerebbero proprietà calmanti, rasserenanti e lenitive degli stati d’animo turbati e sarebbe legata al chakra del cuore, tanto che si crede che possedere un oggetto di giada aiuterebbe a calmare il cuore e a trovare la giusta compassione per prendere le giuste decisioni.

Il riferimento ad una giovane donna dal portamento elegante che esegue un lavoro di precisione come quello della tessitura esprime quindi in maniera poetica come questa forma racchiuda in sé una apparenza leggiadra nei movimenti ed una essenza di precisa efficacia nell’agire.

La tecnica marziale

Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, questa forma racchiude nella sua esecuzione tanto per una azione difensiva che una offensiva. In particolare, possiamo intravedere ne “La ragazza di giada tesse la tela e lancia la spola” una parata su un attacco diretto al volto e contemporaneamente una percossa diretta verso il busto e all’altezza del cuore, organo che – come abbiamo letto al paragrafo precedente – è in relazione con la giada. Un errore comune è quello di far seguire ad entrambe le mani una traiettoria verso l’alto, mentre in realtà una sola mano sale verso l’alto sopra la fronte, mentre la mano che rimane all’altezza del busto spinge in avanti.

Senza la pretesa di voler descrivere a parole una forma complessa come quella oggetto del presente articolo, possiamo dire che “La ragazza di giada tesse la tela e lancia la spola” è una forma che unisce gli spostamenti delle gambe ed i movimenti delle braccia, coordinandoli in una forma da eseguire in maniera fluida. Normalmente questa forma viene eseguita assumendo la postura “Nuvole e Acqua” (Gong Bu o Kung Bu), con il busto verticale, il 70% del peso sulla gamba anteriore flessa al ginocchio, piante dei piedi entrambe a contatto col terreno e piede arretrato aperto di circa 30° /45° rispetto al piede avanzato. Pur comprendendo una tecnica di parata, questa è una forma di contrattacco, che il praticante dovrebbe assumere con l’attitudine di una tigre che balza sulla preda.

Per un migliore apprendimento della forma, possono essere eseguiti degli esercizi di Nei Gong specifici e studiati separatamente i movimenti delle gambe e delle braccia, per poi unirli insieme per una esecuzione armonica della forma.

L’aspetto di benessere

Al pari delle altre forme che costituiscono la base della pratica del Tai Chi Chuan, anche “La ragazza di giada tesse la tela e lancia la spola” ha diversi effetti nel campo di benessere, tra i quali possiamo citare l’apertura della articolazione coxo-femorale, la armonizzazione tra il movimento degli arti superiori ed inferiori, la mobilizzazione delle articolazioni ed il miglioramento delle capacità di concentrazione e coordinazione generale.

Come detto in altre occasioni, gli effetti della pratica e i traguardi raggiunti dipendono in larga parte dall’intenzione e dagli obbiettivi del praticante, e sono quindi generalizzabili solo in minima parte.

Entrando nel dettaglio e riferendoci alla esecuzione all’interno della Forma 88 del Vecchio Stile Fu, possiamo notare che partendo dalla posizione intermedia “Mantenere la palla al fianco”, la mano che all’inizio del movimento è all’altezza della cresta iliaca sale sino a sopra la fronte con un movimento circolare, mentre la mano che parte nei pressi della spalla viene in avanti con un movimento lineare ed una traiettoria sostanzialmente orizzontale. Per quanto riguarda il movimento delle gambe, all’apertura della gamba che avanza si fa seguire prima la posizione dei piedi “60/40” in cui il 60% del peso è sul piede anteriore, per poi passare alla posizione “70/30” finale una volta terminata la torsione del busto ed il movimento delle braccia.

Possiamo vedere in questo movimento una sorta di “scambio” tra i Dantian inferiore e superiore, che vengono in qualche modo equilibrati dal Dantian mediano, riverberando la triade Terra, Cielo e Uomo già analizzata in un precedente articolo. Simbolicamente possiamo interpretare questo movimento come una sorta di raffinazione delle energie grossolane e delle passioni che si agitano nel basso ventre per farle salire distillate sino alla testa, operazione possibile solo in presenza di un cuore equilibrato, che consente e regola lo scambio in maniera appropriata, evitando eccessi e deficienze.

Come per le altre forme di base, anche questa deve essere praticata in forma statica, mantenendo la posizione per 8 o 16 respiri, per poi passare alla esecuzione dinamica una volta appresi i vari particolari del movimento. Particolare attenzione può essere posta anche al movimento delle mani generato dalla torsione dei polsi, che ha l’effetto di stimolare i punti sensibili dei meridiani energetici che attraversano quelle zone e di portare la nostra attenzione sul punto “Laogong” (PC8 – “Palazzo del Lavoro”) al centro dei palmi.
L’esecuzione di questa forma stimola particolarmente Stomaco e Milza, oltre che agire positivamente su spalle, anche e collo.