Quasi tutti coloro che hanno cominciato a praticare Arti marziali o sport da combattimento nella seconda metà del secolo scorso (che detta così sembra un periodo lontanissimo, ed invece parliamo di nemmeno cinquanta anni fa…), indipendentemente dalla disciplina praticata, hanno condiviso la necessità di affidarsi ad insegnanti qualificati e – in mancanza o in affiancamento a questi – poter consultare validi strumenti didattici, per imparare cose nuove o per tenere a mente quelle imparate.

Per quanto possa sembrare quasi impossibile a chi è nato in questo millennio (e anche in questo caso, detta così pare l’incipit di un distopico film di fantascienza, ed invece ci riferiamo ai ventenni di oggi), un tempo si poteva studiare senza video di YouTube, senza confronti sui social, senza lezioni online su Zoom o Meet, senza chiedere a Google di risolvere ogni nostro più piccolo dubbio.

Allora ci si affidava a insegnanti che spesso parlavano solo cinese o giapponese (e spesso con tremende inflessioni dialettali) ed a libri dai titoli spesso roboanti, a riviste dalle copertine d’impatto, a VHS in lingua originale, con immagini sgranate e ballonzolanti.

A quei libri, ed ai loro coraggiosi editori vuole rendere omaggio questo video perché – senza le loro spiegazioni approssimate, senza le loro foto tutt’altro che chiare, senza le loro immagini che tentavano l’impossibile impresa di descrivere una azione dinamica, molti di noi non avrebbero percorso nemmeno un passo sulla Via.