Se un giorno mai qualcuno dovesse chiedermi a chi assegnare il titolo di Shihan ad honorem, non avrei alcun dubbio a proporre per il riconoscimento il nome del fondatore di Edizioni Mediterranee, una impresa culturale – ancora prima che economica – che da decenni è al fianco, quando non precede, generazioni di praticanti di Arti marziali (e non solo…) fornendo loro testi che approfondiscono e illustrano gli aspetti più reconditi delle discipline da loro praticate.

Il discorso del demone sulle arti marziali e altri racconti” di Issai Chozanshi, è un testo certamente non facile e sicuramente non adatto a tutti, ma è altrettanto vero che la prosa utilizzata, i concetti illustrati e – perché no – l’ambientazione fantastica lo rendono una lettura avvincente ed interessante per una vasta platea tra quelli che – a diversa ragione – si interessano di cultura, filosofia e scherma tanto giapponese quanto cinese.

La sua analisi dell’energia psicofisica conosciuta come C’hi, l’illustrazione dei principi dello Yin/Yang, il fondamentale apporto della mente nel progresso della pratica sono solo alcuni degli argomenti che questo libro tratta con dovizia di esempi.

Pensato per chi si dedicava al mestiere delle arti questo testo – al pari di altri come “L’arte della guerra”, il “Libro dei Cinque Anelli” o “La spada che da la vita” – può essere letto e interpretato anche per cercare un modo utile per affrontare gli impegni e le sfide che la odierna quotidianità ci offre.

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https://www.edizionimediterranee.net/arti-marziali/product/il-discorso-del-demone-sulle-arti-marziali

Nel Discorso del Demone sulle Arti Marziali, tradotto da Issai Chozanshi da un classico del XVIII secolo destinato ai samurai, un anonimo guerriero si reca sul monte Kurama, il regno tradizionale dei Tengu, demoni con lun- ghi nasi, metà uomini e metà uccelli. Lì incontra una legione di tali demoni e, attraverso una serie di colloqui e discorsi spesso giocosi, essi gli rivelano i principi più profondi delle arti marziali e gli mostrano come i segreti dell’arte della spada impregnino di sé le verità della vita stessa. Il libro inizia con i Discorsi, una raccolta di storie fantastiche sul tema della trasformazione, che per Chozanshi rappresenta un fenomeno centrale della pratica delle arti marziali. Nella parte principale dell’opera, Il Discorso, Chozanshi dimostra come la trasformazione sia favorita e alimentata dal ch’i, la vitale e fondamentale energia che fluisce in tutte le cose. A tal fine, l’autore usa la voce dei Tengu, mentre il lettore è esortato ad ascoltare insieme al samurai le rivelazioni da parte del demone delle profonde verità concernenti il ch’i, i principi di yin e yang, per conoscere il modo in cui tali forze modellano la nostra esistenza.

Nel Messaggio, La misteriosa tecnica del gatto, i temi raggiungono un’elegante conclusione utilizzando la parabola di un vecchio gatto sdentato che, come il demone, ha appreso alla perfezione l’arte di agire senza fare affidamento su nulla, e nel far ciò è in grado, nonostante l’età avanzata, di afferrare perfino il più astuto e terribile dei topi.

Libro inestimabile che dovrebbe essere presente nella biblioteca di quanti siano interessati ai principi fondamentali delle arti marziali. Non propone consigli su tecniche, strategie o manovre, ma cerca piuttosto di fornire al praticante di arti marziali un solido avviamento a un percorso interiore. Numerose note che richiamano le fonti cinesi che hanno influenzato il pensiero dell’autore.

Issai Chozanshi, pseudonimo di Niwa Jurozaemon Tadaaki, fu un samurai del feudo di Sekiyado di cui sappiamo poco ma è ovvio che egli conosceva bene la spada, la filosofia e l’arte, e aveva studiato in maniera approfondita il Buddhismo, il Confucianesimo, il Taoismo e lo Shintoismo; inoltre, sembra che avesse familiarità con le opere di Musashi e del monaco Takuan. I suoi scritti rappresentano una magistrale sintesi di queste filosofie e religioni, e Chozanshi chiarisce il significato centrale di ciascuna di esse per mezzo di istruzioni dirette sulle arti marziali o di divertenti e fantasiose storie che insegnano in modo più indiretto.

(Dalla presentazione del libro sul sito dell’editore)