Grazie alla lungimiranza editoriale di The Ran Network e di Simone Chierchini, torna disponibile in lingua italiana una edizione aggiornata di “Vivere senza nemico”, un interessante saggio-riflessione di Andè Cognard Sensei.

L’Autore è una delle voci più originali ed innovative nel mondo delle Arti marziali giapponesi; autore dei due ponderosi volumi “Aikidō. Il corpo cosciente” e “Aikidō. Il corpo filosofo”, che già nel titolo esprimono pienamente l’approccio utilizzato nella loro stesura, Andè Cognard Sensei ha raccontato molto di sé nella sua intervista, pubblicata qualche tempo fa, sempre per i tipi di The Ran Network.

In questo libro Andè Cognard Sensei affronta un tema fondamentale nella pratica delle Arti marziali, che investe la loro storia ed il loro sviluppo, le motivazioni del passato e le prospettive del futuro.

Come già in altri testi compresi nel catalogo di The Ran Network, anche in questo l’Autore analizza – tra gli altri temi – l’utilità di praticare oggi una disciplina che affonda le sue radici in una terra ed in un tempo tanto lontani dal nostro quotidiano; la risposta è tanto originale quanto illuminante, e offre una analisi variegata e sincera, basata sui tanti decenni di pratica di Andè Cognard Sensei sempre offerti come testimonianza personale e mai fatti pesare come un granitico “ipse dixit”.

Dalla analisi di alcune “parole chiave” della pratica al ricordo di tanti aneddoti vissuti con Hirokazu Kobayashi nei tanti anni di frequentazione, il testo scorre denso ma leggero, disseminato da numerosi stimoli alla riflessione e punteggiato da qualche arguta quanto bonaria punzecchiatura a chi della cultura giapponese parla più di quanto abbia compreso (illuminante – al proposito – la spiegazione relativa alla frase “Itadakimasu” pronunciata all’inizio di ogni pasto).

Altrettanto interessante è la lunga analisi del ruolo della donna sul tatami, di quanto questo sia – di fatto imprescindibile per poter mirare ad una pratica completa ed integrale, una pratica che – come chiaramente dice il titolo dell’opera – deve mirare a consentirci di trasformare il nemico in avversario e l’avversario in alleato.

Se rispetto alle opere precedenti e già citate questo libro ha dalla sua parte il minor numero di pagine, condivide con questi uno sguardo lucido e attento, affilato e sincero come la lama di un katana. Appare evidente che Andè Cognard Sensei non ha ricevuto sconti e favori dal suo Maestro e anzi, quando ebbe a confermarli al sua intenzione di diventare suo discepolo, ne ricevette più onori che oneri, dovendo così affrontare prove – dall’imparare a comunicare in giapponese all’affrontare viaggi e spostamenti in tutto il mondo- a volte del tutto inattese e, non di rado, destabilizzanti.

Lungi dal piangersi addosso o dall’autoincensarsi, questi aneddoti vengono offerti da Andè Cognard Sensei quale prova della bontà del motto latino “per aspera ad astra”, confermando che non esistono scorciatoie sulla Via, se si vuole davvero raggiungere un risultato.

Un testo quindi consigliato a tutti i praticanti di Aikido, indipendentemente dalla Scuola o dallo Stile di riferimento, che andrebbe letto tanto dal principiante, per scoprire che “oltre il tatami c’è di più”, che dall’esperto, per potersi confrontare con sincerità su traguardi e motivazioni della pratica. Tutte questioni che – ovviamente – vanno ben oltre l’Arte ideata da O-Sensei Ueshiba, e fanno di “Vivere senza nemico” di Andrè Cognard un libro che dovrebbe leggere anche chi non abbia la minima idea di cosa sia un tatami ma sia interessato a conoscere meglio sé stesso e gli altri.

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In questo saggio filosofico incentrato sulla pratica corporea, il maestro di Aikido André Cognard discute delle arti marziali tradizionali orientali esplorando la propria storia, le proprie percezioni ed emozioni.
Cognard si sofferma in particolare sulle aree che riguardano il rapporto con gli altri e sui conflitti che inevitabilmente sorgono con essi. In modo diretto ed efficace, l’autore non ci presenta “l’oggetto di una rivelazione improvvisa, ma piuttosto il frutto di un lento processo evolutivo dovuto a una pratica laboriosa, umile, costellata di tentativi falliti e ripetuti con un accanimento che a volte sfida la ragione”.
André Cognard ci dice che “Vivere senza nemico” è possibile e che il modo per raggiungere questo stato attraverso le arti marziali è la consapevolezza che esse si sono evolute e continuano a farlo.
André Cognard analizza il conflitto, la violenza presente e passata, il nemico interiore, l’identità corporea, gli amici, i nemici e l’odio. Descrivendo le parole chiave delle arti marziali, ci offre un decalogo per imparare a servire ed essere liberi, a rispettare, riconoscere, accettare, ringraziare e amare.
L’autore spiega quanto sia essenziale il concetto di trasformazione delle energie dentro di sé: rabbia, ansia, paura possono infatti essere pienamente padroneggiate e portare a situazioni nuove e potenzialmente arricchenti. È quindi necessario saper lavorare su se stessi: questo libro mostra efficacemente come gestire le nostre paure dell’ignoto. Perché il nostro primo nemico è dentro di noi!
(Dalla quarta di copertina)