La maggior parte delle Arti marziali e sport da combattimento concentrano la loro attenzione, per ovvi motivi, principalmente sugli arti superiori; braccia, mani, dita sono oggetto di potenziamento muscolare, allungamento tendineo, condizionamento osseo e scioglimento articolare.

Solo poche discipline come Karate, Muai Thay, Savate o Kickboxing riservano altrettanta attenzione a gambe e piedi ed alle loro potenzialità tanto offensive quanto difensive.

Basta però una anche minima esperienza per scoprire, a volte grazie ad un insegnante attento ed altre volte a nostre spese, durante il confronto con un partner di allenamento o un avversario in combattimento, quanto invece gambe e piedi siano fondamentali nella pratica di TUTTE le Arti marziali e discipline di combattimento.

E’ evidente che gambe e piedi ci permettono una corretta postura ed un adeguato equilibrio, è altrettanto evidente che il loro impiego ci permette di portare un attacco efficace come di attuare una difesa efficiente tanto che anche in una disciplina come la Boxe (ne citiamo una per tutte) in cui i colpi sono portati esclusivamente di pugno, campioni come Cassius Clay avevano nel loro passeggio una vera e propria arma vincente.

Vale inoltre anche la pena di sottolineare come in discipline come Judo, Jujitsu o Aikido l’abilità di squilibrare l’avversario sia una condizione indispensabile per eseguire correttamente una tecnica, e che questa condizione può essere ottenuta solo se noi siamo correttamente piazzati sul terreno.

Non ci soffermeremo quindi sulla valenza pratica di gambe e piedi ma dedicheremo la nostra attenzione ad aspetti a volte meno evidenti, ma non per questo meno importanti.

 

Nella pratica delle discipline interne come il Tai Chi Chuan, il Pakua Chang o il Qi Gong riveste grande importanza l’esecuzione degli esercizi preparatori utilizzati per allenare movimenti ed abilità che serviranno alla esecuzione di forme via via più complesse, oltre che utili per stimolare la circolazione energetica e per sviluppare la forza.

Questi esercizi, praticati in maniera corretta e costante, rappresentano una “pratica nella pratica” completa e ricca di benefici. Oltre a quanto sopra, la pratica di questi esercizi permette di lavorare su due aspetti non sempre adeguatamente considerati, ovvero l’impiego dei piedi e l’intenzione.

Per quanto riguarda i piedi, è di tutta evidenza la loro importanza: permettono il sostegno del corpo e il suo spostamento oltre a consentire il “contatto” con la Terra, tanto che si dice che sotto la pianta di ciascun piede esistano tre punti specifici (due nella zona dell’avanpiede e uno sotto il tallone) detti “tre chiodi”, collegati ai concetti di Terra, Uomo e Cielo, attraverso cui realizzare l’entrata, l’uscita e l’armonizzazione della energia, con lo stesso principio con cui lo stesso fenomeno avviene attraverso punti simili presenti sul palmo delle mani.

Normalmente, durante la pratica, i piedi sono paralleli tra loro, ed il peso grava per il 60% sul tallone e per il 40% sull’avanpiede, postura a cui si aggiunge l’azione di “artigliare” il terreno con le dita dei piedi piegate verso l’interno. La postura generale deve essere rilassata (ma non passivamente floscia!) e mantenuta impiegando il minor numero di muscoli possibili, cosa che può causare anche delle oscillazioni del corpo, il cui motivo è da ricercarsi nella possibilità che l’assenza di contrazioni muscolari o di blocchi offre agli organi interni di sistemarsi in una posizione più adeguata ed equilibrata. Ad esempio, un fegato troppo espanso spinge in alto la spalla destra, mentre lo stomaco spinge su la spalla sinistra, il cuore gonfia il petto e così via… se un organo e troppo “gonfio” causa squilibri e “schiaccia” quelli adiacenti; l’esercizio di Wu chi ed in genere il rilassamento favorisce in questo caso il ripristino di una sistemazione più “equilibrata”.

Questa postura permette di sviluppare il “quarto tatien” o “Wui yi”, ovvero un punto ideale che si trova all’incrocio delle linee che dal tallone di un piede vanno all’avanpiede dell’altro. Su questo punto dovrebbero “piombarsi” gli altri tatien superiori. Per consentire questo allineamento il coccige deve basculare (senza esagerare con la retroversione del bacino!) per trovare il suo centro di equilibrio.

Nell’esaminare più in dettaglio il lavoro dei piedi, dobbiamo considerare che le percentuali di distribuzione del peso sul piede vanno poi adattate alla dinamica dell’esercizio ed alla postura adottata; il particolare la parte anteriore del piede è Yang è quella posteriore è Yin (un bambino corre sulla punta dei piedi, un anziano tende a poggiare più il tallone) e quindi nell’eseguire gli esercizi bisogna effettuare degli spostamenti del peso avanti e dietro il piede in maniera da distribuire adeguatamente il peso; in particolare, in fase di “espansione” o sollevamento il peso va più sull’avanpiede perchè il Cielo è Yang, mentre in fase di “contrazione” o abbassamento il peso va più sul tallone perchè la Terra è Yin. Se gli spostamenti vengono eseguiti correttamente il piede lavora come una “pompa energetica”, tanto che si dice che “il piede è un secondo cuore” e questo lavoro di spostamento di peso deve essere sempre effettuato durante la pratica, che si tratti di forme, Pa Tuan Chin, Zhang Zhuan o altro. Una particolarità di questo lavoro è che spostare il peso tra dita e tallone da’ energia, poiché nei due movimenti basilari dell’alfabeto motorio, l’andare avanti/indietro col peso “sveglia”, mentre lo spostare il peso a destra/sinistra “calma” (effetto della culla materna).

Per quanto riguarda il principio di “Yi”, che in maniera riduttiva possiamo tradurre come “intenzione”, la sua stimolazione e sviluppo è favorita da una pratica costante e da una esecuzione consapevole delle forme, a cui contribuisce la applicazione marziale delle stesse, dato che se sono consapevole della finalità di un determinato movimento (che sia una parata, una percossa o una leva articolare) riesco anche ad eseguirlo meglio e con maggiore cura dei dettagli.

Per stimolare la circolazione energetica e migliorare l’equilibrio e la postura di tutto il corpo, si possono eseguire diversi esercizi – individuali o in coppia – basati sullo spostamento del peso sui piedi in direzione avanti-dietro o destra-sinistra.

Per amplificare la consapevolezza del baricentro e l’abbassamento del peso, solitamente questi esercizi vengono eseguiti partendo da una posizione relativamente “bassa”, corrispondente a quella dello zhang zhuan (esercizio del palo eretto o “abbracciare l’albero”), pur senza arrivare alla “posizione della montagna” o “ma bu”.