Ci sono eventi che per qualcuno sono banali e ordinari, e per altri segnano invene una sorta di spartiacque tra un prima ed un dopo.

Il primo seminario a cui partecipa un proprio allievo è uno di questi, per molti insegnanti.

Ci si sente un po’ come un Pigmaglione, ci si preoccupa che l’allievo non si trovi troppo smarrito, gli si presenta chi dirige il seminario ed i propri compagni di pratica, gli si forniscono le informazioni logistiche (come arrivare, dove dormire, dove mangiare), ci si preoccupa che possa trarre il massimo da questo evento che potrebbe tanto entusiasmarlo quanto deluderlo.

Ovviamente poi tutto accade come è giusto che accada, e dopo i saluti di commiato si fanno i bilanci e si raccolgono le impressioni a caldo.

Vedere gli occhi della nostra brillare per la soddisfazione di aver portato sino alla fine una pratica impegnativa e coinvolgente, vederla ringraziare il Maestro, sentirle dire che ha ritrovato nei suoi movimenti, nelle sue parole, nelle sue indicazioni le stesse che gli offriamo noi è stata una grande soddisfazione che ci ha anche un po’ emozionato.

Non si tratta di avere la banale soddisfazione di essere delle banali “copie conformi” ma piuttosto di avere la conferma di essere parte di un lignaggio, di rappresentare al nostro meglio la Scuola che abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare, di poter essere l’anello di una catena che ci lega ai nostri Maestri passati.

Un ringraziamento speciale e profondo alla nostra Grazia, che ancora una volta ha dato un senso profondo a ciò che ogni giorno facciamo.

La nostra pratica in effetti è un cammino nelle sabbie, dove ci si deve guidare con la stella del Nord, piuttosto che con le orme che vi si vedono impresse. La confusione delle tracce, che un numero quasi infinito di persone vi ha lasciato, è così grande, e vi si trovano così tanti sentieri diversi, che conducono quasi tutti in orrendi deserti, che è quasi impossibile non deviare dalla vera via, che solo i saggi favoriti dal Cielo hanno saputo fortunatamente scoprire, e riconoscere.
(Da “Lettere musulmane Riflessioni sull’Alchimia” di Paolo Lucarelli )