Cominciamo subito smorzando le polemiche che da tempo dividono il campo dei praticanti di ginnastica e attività motorie; da una parte coloro che sostengono che “capriola” è solo la moglie del capriolo, dall’altra quelli che con questo termine indicano l’esercizio fisico che comporta il rovesciamento del corpo su sé stesso mediante il rotolamento su una superficie piana o in sospensione.
La capriola o capovolta che dir si voglia, è senz’altro tra i primi gesti motori complessi che il bambino sperimenta nel suo lungo percorso per imparare a muoversi nello spazio ed è per questo che viene eseguito in modo quasi istintivo, spesso senza che nessun adulto spieghi come farla.
Da tempo in molti lamentano una sempre più scarsa abilità motoria di bambini ed adolescenti; mutate condizioni sociali, percorsi scolastici ed extrascolastici che lasciano sempre meno tempo allo svago ed al gioco all’aria aperta e – come non bastasse – lunghi mesi di lockdown chiusi in casa.
Ma quale che sia l’occasione di partenza, mettete un bambino su una superficie ampia, morbida ed accogliente, incoraggiatelo a provare e… voilà, la capriola è bella e che eseguita, con gran divertimento dei bambini e (diciamolo) qualche timore, almeno all’inizio, da parte dei genitori.
Naturalmente l’approccio alla esecuzione della capovolta è graduale e viene compiuto rispettando le caratteristiche fisiche e le reazioni emotive del bambino; si comincia usando una grossa palla morbida con cui rotolare assieme, si utilizza un morbido materassone per attutire l’impatto sulla superficie di appoggio, per poi passare progressivamente a capriole sempre più atletiche e spettacolari.
Come tutti i gesti e le azioni che i bambini compiono nel loro lungo percorso per diventare autonomi, anche la capriola è importante non solo per il suo indiscusso valore sotto l’aspetto ludico e giocoso, ma anche perché è un esercizio fondamentale per sviluppare prima e migliorare poi le capacità di orientamento nello spazio tridimensionale, l’equilibrio nella posizione eretta e la mobilità della colonna vertebrale.
Altro vantaggio da non trascurare, imparare ad eseguire la capovolta abitua il bambino a approcciarsi al suolo senza timori ed irrigidimenti, condizione che può fare la differenza tra una lesione importante e qualche leggera ecchimosi in caso di malaugurata caduta dovuta a un inciampo o un incidente.
Per questi (e non solo per questi) motivi la capriola è un esercizio fondamentale nella pratica dei nostri piccoli samurai, qualunque sia la loro età. A loro piace perché diverte, emoziona e fa sperimentare sensazioni esaltanti, a noi interessa perché contribuisce a renderli più agili, sicuri e dinamici.