Ci sono libri che si aspettano. A volte per mesi, a volte per anni. E poi ci sono libri che si aspettano per vent’anni. “Aikido – Alchimia spirituale” di Paolo Nicola Corallini Shihan è per me uno di questi. Non un libro qualsiasi, ma il libro che speravo prima o poi il maestro Corallini avrebbe scritto. E ora che finalmente è uscito, posso dire che l’attesa è stata ripagata.
Conobbi il maestro Corallini grazie al mio primo insegnante di Aikido, Pino Casale. Fu lui a introdurmi alla pratica del Takemusu Aikido e del Daito Ryu. Ricordo ancora i primi seminari, la fatica, l’intensità, ma anche quella sensazione indefinibile che c’era qualcosa di più, qualcosa che non si vedeva ma che si sentiva. Un’energia, una direzione, un senso.
Una volta, durante una pausa in un seminario a Torino, chiesi timidamente al maestro Corallini se esistessero libri in italiano che parlassero del lato più “interiore” dell’Aikido. Lui mi guardò per qualche secondo – temetti di aver sbagliato qualcosa – poi con calma mi indicò alcuni testi. Da quel momento iniziai a seguire più da vicino i suoi insegnamenti, cogliendo qua e là, nei seminari, quei suggerimenti e stimoli di riflessione che lui offriva tra una spiegazione tecnica ed una dimostrazione pratica.
Qualche anno dopo gli consegnai un piccolo scritto, una riflessione sull’Aikido. Lo feci con il cuore, senza troppe pretese. E qualche giorno dopo, con mia enorme sorpresa, mi telefonò, aveva letto ciò che avevo scritto e voleva dirmelo. Da lì nacque una corrispondenza in cui ho cercato – per quanto mi era possibile – di seguire e approfondire le tracce che lui indicava.
Per anni molti di noi hanno sperato che quelle riflessioni che il maestro offriva nei seminari potessero essere raccolte in un libro. Alcune dispense dattiloscritte erano state negli anni date ad alcuni allievi, altri scritti furono sul vecchio sito della Takemusu Aikido Association Italy, poi finalmente, forse anche grazie al tempo “sospeso” della pandemia da Coronavirus, il libro è arrivato.
Il titolo “Aikido – Alchimia spirituale” dice tutto. Qui l’Arte di Ueshiba Morihei non è solo un insieme di tecniche o di kata. È un processo trasformativo. Un percorso. Un cammino di crescita che coinvolge corpo, mente e spirito. Un’Arte con la A maiuscola, che parte dal tatami ma arriva molto oltre, come è già evidente dal sommario: dopo la prefazione e la biografia del Fondatore ci si addentra in temi tanto vasti quanto affascinanti: cos’è l’Aikido, cosa significa alchimia, il concetto di armonia universale, l’aspetto spirituale del Ki, e poi il Kokyu, i Kanji, le tre forme sacre dell’Aikido – triangolo, cerchio e quadrato – fino al simbolismo della spirale aurea.
C’è anche una parte che esplora i legami tra l’Aikido e altri percorsi spirituali: l’Omoto Kyo, il Byakko Shinkokai, il Jinrui Aizenkai, la Fratellanza Bianca Universale. Un panorama ampio, ma sempre coerente, che mostra quanto l’Aikido – almeno quello vissuto dal maestro Corallini – sia parte di una tradizione spirituale profonda, condivisa, universale.
Quello che mi ha colpito più di tutto, però, è il tono. Paolo Corallini Shihan non impone, non dogmatizza. Invita, propone, condivide. Leggere questo libro è come assistere a uno dei suoi seminari, in quei momenti in cui – magari tra una tecnica e l’altra – si apre una finestra su qualcosa di più grande. Un’energia, un’intuizione, un senso.
Non è un testo facile. Non lo è perché non si accontenta di spiegare. Vuole far riflettere, scuotere, aprire delle porte. È un libro per chi ha voglia di mettersi in cammino, o per chi è già in cammino e cerca indicazioni, visioni, compagni di viaggio.
In definitiva, “Aikido – Alchimia spirituale” è un dono. Per chi conosce e ama l’Aikido, ma anche per chi cerca una via per crescere, per conoscersi, per andare oltre. È una guida, un compagno, una mappa. E per me, dopo vent’anni di attesa, è anche una risposta a tante domande ed uno stimolo a pormene molte altre.
Quest’opera vuole offrire spunti di meditazione, di riflessione e di approfondimento su alcuni aspetti dell’Aikido che rivelano la sua immensità e il ruolo educativo che quest’Arte può avere nella società attuale, al di là e al di sopra di ogni cultura, razza, religione, credo politico o ceto sociale.
L’Aikido, oltre ad essere la quintessenza della difesa personale, è il mezzo, il percorso e la via iniziatica che porta l’uomo a prendere coscienza della sua dimensione universale.
Questa arte conduce l’adepto alla comprensione della preziosità della vita e lo guida a conoscere se stesso e a comprendere e proteggere l’altro, in quanto parte della sua stessa famiglia: la Famiglia Universale.
Il Fondatore ha voluto dare all’Umanità intera un metodo completo, per trasformare l’uomo materiale in uomo nuovo, spirituale, consapevole di essere una piccola parte di un tutto molto più grande, di una rete cosmica che è perfetta solo se regna in essa un legame spirituale, un vincolo di amore fraterno che collega tutti gli esseri umani.
(Dalla sinossi del libro)
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