La maggior parte delle discipline interne come il Tai Chi Chuan ed il Pa Kua Chang hanno ispirato i loro principi teorici e pratici all’osservazione della natura; i cicli stagionali, il ritmo alternato del giorno e della notte, la crescita della vegetazione spontanea e coltivata, il modo di procurarsi il nutrimento da parte degli animali sono solo alcuni dei fenomeni che hanno ispirato non solo tecniche applicate a addirittura vere e proprie Scuole e Stili di pratica.

Questo accadeva quando il rapporto tra Uomo e Natura era molto stretto e quasi simbiotico, in periodi in cui caccia, pesca ed agricoltura erano la principale fonte di sostentamento ed era quindi vitale saper comprendere quando seminare e quando mietere, quando attendere l’arrivo degli animali migratori e quando altri sarebbero andati in letargo ed oggi tutto ciò sembrerebbe anacronistico e fuori tempo. In tanti, oggi, per sapere se pioverà o ci sarà il sole non guardano il cielo ma consultano il loro smartphone; in tanti trascorrono la maggior parte della loro giornata in ambienti chiusi, illuminati da luci artificiali, con temperatura ed umidità a volte molto distanti dai valori esterni, perdendo – in poche parole – qualunque contatto con il mondo reale, in una sorta di reclusione autoimposta.

Ecco quindi che ricercare un contatto reale e diretto con la natura, scelta che a prima vista potrebbe sembrare anacronistica e quasi utopica, si rivela invece un vero e proprio toccasana per recuperare parti di noi forse sopite ma non dimenticate, capaci di farci riassaporare – citando un famoso spot pubblicitario – “il gusto pieno della vita”. Per la maggior parte di noi sarebbe impossibile operare scelte estreme, come ritirarsi in meditazione per anni all’interno di una grotta sulla vetta di una inaccessibile montagna, ma è altrettanto vero che non è necessario essere così drastici e che anche gesti semplici e apparentemente banali possono fare la differenza.

Ad esempio, in primavera ed estate la Natura è al massimo del suo rigoglio, abbiamo a disposizione molte ore di luce, il sole spande i suoi raggi caldi ed il clima favorisce passeggiate in campagna, lungo il greto di un torrente o sulla battigia di una spiaggia. Regaliamoci allora un po’ di tempo ed eseguiamo alcuni semplici esercizi all’aperto, in un luogo che ci ispira ed immersi nell’ambiente naturale. Come è noto, per i Taoisti i raggi del sole trasmettono al corpo umano la “Essenza Yang del Cielo” ed è quindi consigliabile effettuare la nostra pratica nelle prime ore del mattino, quando l’aria è fresca e pulita. Dove possibile, il nostro sguardo e la nostra attenzione dovrebbe essere rivolta al sole, quindi a Est, se pratichiamo all’alba, in modo da accogliere l’energia nascente del sole che sorge; a Sud se pratichiamo al termine della mattinata, per essere inondati dalla massima energia termica e luminosa oppure a Ovest, quando il sole tramonta, per godere dei caldi colori che dipingono il ponente.

Anche discipline che normalmente vengono praticate all’interno di ambienti specifici, come il Ju Jitsu, l’Aikido o il Karate, possono essere praticate all’aperto, adattando all’ambiente alcuni esercizi specifici.

In passato molti popoli – tanto in Oriente quanto in Occidente – ritenevano che il sole trasmettesse solo una essenza spirituale, oggi la scienza conferma anche i benefici fisici che l’esposizione alla luce solare comporta; ricordiamo che grazie all’effetto dei raggi ultravioletti all’interno del nostro corpo vengono stimolate alcune reazioni chimiche che producono la vitamina D e stimolano il nostro sistema immunitario, migliorando il nostro stato di salute, prevenendo l’insorgere di malattie e stimolando il sistema ormonale. Inoltre, la pratica in ambienti naturali ricchi di vegetazione – ancora meglio se spontanea e quindi non trattata con diserbanti e fitofarmaci – ci permette di respirare aria pura e pulita, prodotta tramite la fotosintesi clorofilliana. Alla stessa maniera, chi abbia la possibilità di trascorrere un po’ di tempo in riva al mare, potrà invece godere di una atmosfera ricca di iodio e di altre componenti chimiche utilissime al nostro fisico, a volte debilitato dalla permanenza in ambienti sin troppo asettici.

Tra le pratiche tanto semplici quanto efficaci a cui possiamo dedicarci, quella più importante è senz’altro il camminare; quella che a prima vista può sembrare una semplice passeggiata, eseguita con attenzione e consapevolezza si rivela una pratica potente e benefica. Camminare con attenzione a ciò che ci circonda, osservando l’ambiente circostante senza però focalizzare l’attenzione su nessun particolare, ascoltare il rumore delle onde lo stormire delle fronde o il cinguettio degli uccelli, inspirare il profumo dei fiori, farsi accarezzare dal vento ed avere – grazie a tutto questo – consapevolezza del nostro essere qui ed ora, percepire il nostro peso sul piede di appoggio e la leggerezza del piede sollevato, sentire la schiena dritta, la testa eretta, il baricentro basso, le spalle rilassate, braccia mobili ed elastiche senza forzare nessuna di queste condizioni ma facendo si, con rilassamento e concentrazione, che il corpo le raggiunga in maniera spontanea e naturale, avrà un effetto quasi sorprendente sulla nostra salute ed il nostro umore. Inoltre, come ben sanno i praticanti di On Zon Su, camminare con calzature adatte e su superfici leggermente irregolari, favorisce una stimolazione della pianta dei piedi che migliora la circolazione sanguigna e quella del Chi nell’intero organismo.

Bastano pochi minuti al giorno, con costanza, per ottenere un umore migliore, una mente serena e concentrata, un acuirsi dei nostri sensi fisici ed un miglioramento complessivo delle funzioni corporee, tutto questo senza alcuno sforzo ed a costo zero e allora, perché non provare subito?