La società odierna, in particolare quella che adotta uno stile di vita occidentale, sta diventando sempre più anziana.
Cure mediche sempre più efficaci, migliori condizioni di vita, ausili tecnologici per la casa ed il lavoro contribuiscono a rendere sempre più alta la aspettativa di vita. Un settantenne di oggi è più in forma di quanto poteva esserlo, mediamente, un cinquantenne del secolo scorso, e conduce non di rado una vita intensa e coinvolgente, che lo aiuta a mantenersi attivo fisicamente ed intellettualmente, alimentando così questo circolo virtuoso che vede i “senior” sempre più partecipi di attività un tempo loro precluse, tanto che oramai anche il mondo delle Arti marziali – un tempo viste come attività riservate solo a giovani dai fisici atletici – oggi stanno adottando programmi ed attività specificamente pensate proprio per la terza età.
Attivi e attenti
Ovviamente quanto detto non può prescindere da quelle che sono le sollecitazioni e gli sforzi che una persona anziana può sopportare; esagerare non è mai consigliabile e qualunque attività va affrontata con attenzione e considerando le proprie possibilità ed i possibili spiacevoli effetti collaterali.
Per le loro caratteristiche, la pratica delle discipline interne di origine cinese come il Tai Chi Chuan, il Ba Gua Zhang o il Chi Kung risultano particolarmente adatte per gli “over 60”, consentendo di dosare lo sforzo muscolare, di favorire la mobilità delle articolazioni, di migliorare l’equilibrio, di avvantaggiare la socializzazione e di stimolare la memoria e le capacità intellettuali deduttive.
Chi non conosce queste discipline può stentare a credere che l’esecuzione – apparentemente senza alcuno sforzo – di movimenti lenti e fluidi possa apportare tanti vantaggi, eppure da molti anni l’esperienza pratica è stata supportata da numerosi studi medici sull’argomento.
I benefici della pratica
Tra i principali benefici rilevati, ci sono la riduzione degli effetti fisici dello stress, miglioramento della respirazione profonda, riduzione dei problemi ossei nelle donne in menopausa e aumento della densità ossea, aumento della forza e della resistenza muscolare delle gambe, sollievo dei dolori artritici, riduzione della pressione sanguigna, coordinamento di corpo e mente attraverso l’impiego della immaginazione attiva, accumulo di energia con il rilascio di endorfine, miglioramento della concentrazione e delle capacità intellettive, aumento della flessibilità e mobilità articolare, miglioramento dell’equilibrio con il rafforzamento di anche e ginocchia, potenziamento del sistema immunitario, miglioramento dell’umore, miglioramento della qualità del sonno, ausilio nella perdita di peso, riduzione dei tempi di recupero dopo infarti e attacchi di cuore, miglioramento delle condizioni di pazienti affetti da Alzheimer, Parkinson e Sclerosi Multipla, miglioramento delle relazioni sociali e della capacità di interazione con altre persone.
Meno forza, più energia!
Alcuni dei benefici sopra descritti sono comuni ai praticanti di ogni età, altri sono maggiormente evidenti nelle persone più anziane per via della loro specifica condizione fisica, tanto che sempre più centri sociali e strutture di alloggio e ricovero propongono ai loro assistiti questo tipo di attività, sia per la facilità di approccio alla pratica che per la ulteriore peculiarità di non richiedere abilità o attrezzature particolari per lo svolgimento, caratteristica questa che – unita alle specifiche modalità di pratica di queste discipline, permette la pratica tanto a persone in buona salute, al fine di mantenere il loro stato, che a persone malate (quando ovviamente il loro stato lo consenta) per accelerarne la guarigione e diminuire i tempi di convalescenza e recupero.
Non è un caso quindi che queste discipline, da millenni praticate in Oriente, vedano oggi un numero sempre crescente di praticanti di ogni età, risultando – nello specifico – tra quelle preferite dalle persone più anziane.