Quasi vent’anni fa, quando i social network erano di là da venire, la maggior parte delle discussioni online avvenivano su forum tematici. Uno di quelli più frequentati – nomen omen – era disponibile alla URL www.forumartimarziali.com e su quelle pagine, in mezzo a qualche fanfarone ed alcuni millantatori, era possibile interloquire con esperti e Maestri, imparando molte cose e colmando molte lacune.
Tra i tanti che hanno caratterizzato la sezione dedicata alle discipline di origine giapponese, per un certo periodo spiccò l’utente “V per…”, anonimo e misterioso, con un livello di preparazione teorica e di affabulazione pratica superiore alla media, sempre corretto e puntuale, sempre preparato ed incisivo.
Tra i tanti post che chi scrive (e non solo…) ha conservato ad imperitura memoria c’è quello che fornisce alcuni utili suggerimenti per riconoscere una Koryu, ovvero una Scuola tradizionale che abbia almeno un paio di secoli di storia verificata.
Era il 18 Febbraio 2008, riporto il post così come fu pubblicato, percui chi lo legge a quasi vent’anni di distanza consideri che quello che oggi potrebbe sembrare banale, alloro non lo era poi tanto.
Buona lettura e grazie V per…, dovunque tu sia e chiunque tu sia stato.
Criteri per riconoscere una Koryu
In passato spesso si vedevano insegnanti che avevano fatto del motto “Jack of all trades, master of none” un po’ un credo e affermavano (e affermano tutt’ora) di insegnare koryu più o meno blasonate. Accanto a questa triste realtà se ne sta affiancando un’altra, ovvero quello di fantomatiche koryu che nascono dal nulla, ma provengono da un passato di segretezza, nebbie e quant’altro.
Spesso accade per mascherare uno studio scarso, altre volte per desiderio di sfoggiare “the traditional way” e a volte anche per la buona fede.
Per muoversi nella foresta di falsi, riadattamenti e quello che potrebbe chiamarsi “spaghetti-Koryu” ecco alcuni suggerimenti
1) Il Maestro
Quando si è nel dubbio se qualcosa sia o meno tradizionale è bene cercare di iniziare a comprendere la figura che potrebbe diventare il nostro Sensei.
Consideriamo che imparare una koryu solitamente richiede tempo e dedizione, soprattutto per un occidentale. Padroneggiare appieno un’arte marziale richiede predisposizione, attitudine, ma anche lunghi studi. Se guardiamo alla storia e ai maestri del passato vediamo come grandi Maestri come Ueshiba, Kano, Mochizuki, Takeda, Otake, Nakayama, Inoue hanno spesso ricevuto un’educazione marziale varia, ma hanno portato avanti due massimo tre discipline e comunque si sono dedicati ufficialmente solo ad una di queste.
Non è dunque normale avere gradi elevati in moltissime discipline, così come non è normale vedere gradi elevati in un occidentale, soprattutto se sotto i sessant’anni. Solitamente il grado difficilmente supera per un occidentale il terzo o quarto dan.
In Giappone un quinto dan coincide con il riconoscimento tecnico massimo possibile, un ottavo è il raggiungimento massimo per qualunque essere umano. Gradi come IX° o X° dan per un occidentale sono assurdi (non vengono assegnati nemmeno in Giappone, se non in casi estremi) quindi difficilmente credibili.
Altro elemento importante è il grado di Soke. Soke è un titolo che viene trasmesso familiarmente, da generazione a generazione. Se si trova un occidentale con il titolo di soke ci sono tre possibilità:
a) si tratta di un falso
b) il personaggio ha fondato una scuola sua, nuova, propria e allora non è una koryu
c) il soggetto è stato adottato :-O :-O (e queste faccine la dicono lunga)
2) Un riferimento in Giappone
La serietà di una scuola che afferma di praticare un determinato stile solitamente dovrebbe avere come riferimento direttamente l’Hombu dojo o un insegnante di riferimento abilitatato dall’Hombu.
Solitamente chi appartiene ad una koryu è orgoglioso di ciò che pratica e non maschera linealogie e a domande precise solitamente risponde. La presenza di un referente in Giappone è un ottimo elemento di qualità e serve per validare la scuola e il Maestro stesso.
Una linealogia chiara e verificabile solitamente viene messa in luce per prima dal Maestro e viene resa verificabile.
3) Internet e la modernità
Non siamo più nel Giappone feudale. Rendersi riconoscibili può essere un vantaggio come uno svantaggio. L’utilizzo di Internet come mezzo di comunicazione ha reso disponibili migliaia e migliaia di informazioni sulle koryu, cose che fino a 20 anni fa erano impensabili.
Una ricerca adeguata chiedendo a riferimenti internazionali (quasi tutti gli hombu dojo hanno un riferimento intenet) o nazionali permettono di mettersi in contatto con realtà lontane o relativamente vicini. Sfruttare tali canali, sempre cum grano salis, può facilmente permettere un controllo delle credenziali.
Come ripeto, chi pratica realmente una koryu difficilmente nasconde origini, linealogia e documenti e solitamente risponde a domande con documentazione e preparazione, che solitamente deriva dalle fonti interne alla scuola, ovviamente anche queste possono essere verificate.
4) La preparazione dei praticanti
Una Koryu implica nel suo studio un forte senso di appartenenza, come precedentemente citato. Solitamente punta a formare praticanti coscienziosi e preparati, che conoscono almeno la storia della koryu stessa, fin dai gradi bassi o almeno sanno dare qualche riferimento.
Se chiedete informazioni su determinate tecniche, sui riferimenti giapponesi, su scuole derivate o su differenze, spesso anche kyu di relativamente basso grado sono in grado di rispondere o indirizzare ad interlocutore più preparato. Solitamente risposte come “Mah, pratico perchè comunque è efficace, non mi importa l’origine”; “Non so che kata di spada siano, ma li faccio da sempre”; “In Giappone c’è un maestro ma non so chi sia” e così via solitamente poco si conciliano con la didattica delle koryu
5) Testi di riferimento
Esistono, oltre a siti internet, anche molti testi di riferimento reperibili tramite internet. il Bugei Ryuha Daijiten, i libri che si possono trovare su Koryu.com o libri scritti direttamente da soke e shihanke sono utilissimi e validati riferimenti.
Andare alla fonte probabilmente garantisce una delle forme di maggior affidabilità per comprendere se la koryu che ci sta davanti è vera oppure no
Questi sono solo alcuni punti da considerare, ce ne potrebbero essere molti altri, ma intanto penso possano essere una buona base per porre delle riflessioni interessanti.
Se tali punti infatti non trovano soddisfazione nel nostro interlocutore, credo che ci possa essere un discreto margine per un sano scetticismo sulla reale appartenenza ad una koryu.