Domenica mattina abbiamo organizzato un open day per illustrare i principi della Difesa Personale.

Come sempre, in questi casi, l’attenzione non è stata solo sulle tecniche fisiche, ma anche – se non soprattutto – sui molti aspetti emotivi e psicologici che entrano in ballo in una situazione di pericolo.

E’ stato come sempre interessante osservare le diverse reazioni di fronte ad alcune situazioni tipo, e quanto sia vero quanto ci ricordano molti Maestri: l’avversario più subdolo, il nemico più pericoloso, la minaccia più subdola siamo noi stessi.

Più di un eventuale rapinatore, più di un possibile teppista, più di un ipotetico esagitato chi dobbiamo temere sono i nostri limiti, i nostri preconcetti, le nostre convinzioni limitanti, i nostri bias cognitivi.

Ti senti dire “Sono troppo bassa”, “Non sono abbastanza forte”, “Sono imbranata”, “Non ce la farò mai”, poi dopo un paio d’ore “il cucciolo di panda si trasforma nella figlia illegittima dell’Uomo Tigre” (cit.) e vedi quelle ragazze uscire con uno sguardo e una sicurezza in sé stesse assi diversa rispetto a quando sono entrate.

Ecco, quando mi chiedono “ma chi te lo fa fare”, la risposta è esattamente in momenti come questo.

Grazie ragazze, avete dato a me molto di più di quanto io ho dato a voi.