C’è chi sostiene che il tempo è relativo, pur non avendo mai studiato la teoria della relatività di Einstein.

I giorni passati in vacanza insieme a chi amiamo sembrano volare troppo velocemente, così come le ore di attesa dell’esito di un importante esame medico appaiono interminabili. Ma questa affermazione appare vera non solo in situazioni episodiche, in cui certamente l’emozione del momento gioca il suo ruolo, ma anche nel corso “normale” (le virgolette sono d’obbligo…) della nostra vita, quando eventi magari attesi per anni si concretizzano in brevissimo tempo, o quando invece accade un episodio straordinario proprio nel momento giusto, spesso quando non ci aspettavamo assolutamente nulla del genere.

Accade così che nel corso di una visita a casa dei miei genitori salti fuori da una vetrinetta del salotto una coppia di vasetti in stile orientale; vasetti che non c’entrano nulla con lo stile dell’arredamento domestico, che non fanno riferimento ad alcuna passione, hobby o collezione nutrita negli anni da nessun membro della famiglia, vasetti che i miei genitori non ricordano neppure come e quando abbiano ricevuto, avendo solo la certezza che sono in casa da prima che io nascessi.

Sui vasetti, certamente non preziosi, sono incisi motivi decorativi ed un drago fluttuante, una rappresentazione troppo sincronica con la denominazione di una delle sale del nostro kwoon per non chiedere ai miei genitori di donarci quei vasetti per abbellire il nostro luogo di pratica quotidiano.

Loro hanno acconsentito di buon grado, ed oggi quei vasetti vigilano, insieme alle immagini dei Maestri passati, sulla Via che percorriamo, ed in attesa che i miei genitori ricordino come e quando questi vasetti siano arrivati in casa loro, a me piace pensare che per più di cinquant’anni loro siano stati li ad attendere il momento giusto per essere esposti nel luogo a loro destinato.